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20 Modi per dire Corallo

Corallo: non riduciamolo ad “arancione” per carità!

Il legame indissolubile tra semantica, linguaggio e percezione del colore è indiscutibile ed è quasi sempre legato a questioni antropologiche se non proprio fisiche come nel caso del luogo comune per cui i maschi notano molte meno sfumature di colore delle femmine, questo perché non a caso il disturbo del daltonismo affligge principalmente se non esclusivamente la popolazione mondiale maschile appunto.

Torniamo al mio amato Corallo: un rosa pieno di vibrazioni sexy o un rosso addolcito, un arancione rosato e … chi più ne ha più ne metta!

Una tonalità che potrei elogiare all’infinito: la amo, la adoroooh esprime spensieratezza ed allegria senza mai dimenticarsi della forza e della spregiudicatezza che le regalano il rosso.

Un colore dalla personalità multipla, un po’ come Rosa Cipria e proprio questo mi ha spinto a scrivervi questo post che racconta un viaggio in 20 sfumature e significati diversi che questo tono può acquistare!

Partiamo subito:

  1. ALBICOCCA: un rosa dalle venature aranciate, leggermente più forte del pesca che sembra richiamare la sensazione tattile vellutata tipica di questo frutto.  
  2. AMBRA: milioni di anni fa la resina colava in abbondanza dalle conifere del Baltico, in seguito questa si è fossilizzata ed ha dato vita all’ambra con tutte le sfumature che oggi conosciamo.
  3. ARAGOSTA: vi indichiamo un tono di corallo più deciso che è irresistibile, se siete amanti dei contrasti forti abbinato al turchese.
  4. ARANCIA: nel parlato comune con l’arancione (ma anche con il rosso ed il giallo) si ha un riscontro unanime nel riferimento che questo ha per i toni cosidetti caldi, mentre lo stesso vale nei toni freddi per i Blu, gli Azzurri ed il Viola. La divisione tra toni caldi e freddi, per quanto ormai data quasi per scontata non ha nessun riscontro nell’effettiva percezione di questi perché in primo luogo stiamo dando caratteristiche afferenti alla temperatura ad un fenomeno prettamente visivo, ed inoltre se pensiamo alla realtà una fiamma azzurra scotta molto più di una arancione.
  5. BECCO D’OCA: un mix di giallo, arancione ed ocra: così pungente da risultare appagante e fastidioso al tempo stesso.
  6. CAROTA: l’ortaggio in questione così come il melone, la zucca, la patata dolce e l’arancia deve il suo colore al carotene. Ormai espressione di uso comune è “Pel di Carota” introdotto nel suo romanzo “Poil de carotte” da Jules Renard e rimasto in auge fino ad oggi per indicare le persone dai capelli rossi, che devono questa colorazione al pigmento feomelanina. Per lungo tempo le persone con i capelli rossi sono state discriminate, per i Romani una persona di capeli rossi era “rubicundus-a” cioè gretta e grossolana perché rimandava nell’immaginario visivo al barbaro, per tutto il Rinascimento il traditore per antonomasia Giuda è sempre raffigurato con i capelli rossi, pensiamo poi a Rosso Malpelo di Verga, gli esempi non finiscono qui ma perché da sempre le persone rosse sono discriminate? Facile, per l’atavica paura del diverso infatti le persone con i capelli rossi naturali rappresentano solo l’1-2% della popolazione mondiale.
  7. CORALLO: il nome con cui amo indicare questa tinta che mi fa pensare al sole e alla libertà: ma anche a quel fantastico rossetto di Marilyn che in uno scatto con un dolcevita nero ai miei occhi l’ha resa l’emblema del potere sexy femminile.
  8. FULVO: in origine “fulvus” indica un biondo rossiccio tipico di tanti felini in via di estinzione come tigri, leopardi, giaguari, leoni.
  9. GERANIO: caldo ed allegro come la stagione di questi fiori che nella tinta del rosa in questione sono vivaci grazie alla punta di rosso leggermente aranciata.
  10. MOGANO: il colore dell’ “estate indiana” per gli anglosassoni ed “estate di San. Martino” per gli italiani: quel momento in cui le foglie degli alberi si caricano di delicate sfumature rosse dovute al pigmento Antocianina.
  11. PAPAYA: assolutamente tropicale e capace di donare visioni rilassantemente esotiche.
  12. PESCA: un rosa pallido e dorato, quello che io prediligo per il blush.
  13. RAME-RUGGINE: come può un materiale che un tempo era grigio (una lega metallica) prendere con il tempo queste sfumature brunite ed aranciate? Grazie all’ossido di Ferro, lo stesso elemento responsabile del rosso del Pianeta Marte.
  14. ROSA FENICOTTERO: i fenicotteri sono di questo magnifico colore grazie al quantitativo industriale dei gamberetti di cui si nutrono, altrimenti sarebbero bianchi.
  15. ROSA FRAGOLA: e se mangio una fragola,mangio anche te! Parafrasando Vasco, cosa c’è di più fresco e allo stesso tempo dolce di una fragola? La stessa sensazione che ci provoca questo colore!
  16. ROSA GAMBERO: i gamberi vivono nei fondali sabbiosi e si nutrono di cadaveri, per questo quando sono in vita non sono in alcun moda rosa bensì grigio-verdastri per mimetizzarsi meglio, acquistano il colore roseo solo in cottura grazie all’astaxantina : il pigmento naturale rosso/arancio che sprigionano.
  17. ROSSO TIZIANO: deve il nome al pittore Tiziano noto per dipingere capigliature di un rosso-arancio caldo e dorato
  18. SALMONE: un colore che ad oggi riconduciamo senza dubbio nella gamma dei rosa, ma che precedentemente era in quella dei rossi: la carne dei pesci a cui ci riferiamo oggi è appunto quella dei salmoni di allevamento (un rosa chiaro), mentre prima la carne a cui ci si riferiva era quella del salmone selvaggio notevolemte più rossa e vivida.
  19. TERRACOTTA: un colore naturale e neutro.
  20. VERMIGLIONE: di origine latine ci riferiamo con questo termine ad un arancio forte e vicino al rosso.

Capite che era davvero troppo riduttivo parlarne come di “arancione”…