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Serpe, Vipera, velenosamente donna!

Il serpente, da sempre presente.

Il serpente, uno dei simboli più antichi e potenti, presente in quasi tutte le civiltà e mitologie.

Nei monili il serpente lo troviamo, sia nella sua forma raffigurativa di animale che come tipologia di catena, la cosidetta “catena-serpente” che rimanda al rettile in maniera più sottile, mediante la sinuosità del suo movimento strisciante.

Girocollo Catena Serpente in acciaio placcato oro rosa.

Anni 80: la Serpe-Fashion!

Le catene serpente, proprio come quella che vi proponiamo fanno la loro prima comparsa nel sistema fashion a metà tra gli anni ’70 ed ’80, e visto il mio incommensurato amore verso quel periodo questo ammaliante girocollo non poteva assolutamente mancare nella collezione Rosa Cipria.

Parlando di serpenti e gioielli ovviamente non si può non citare Bulgari, il cui simbolo è proprio il serpente.

Gioielli in oro diamanti e smeraldi, Bulgari

Perché la Catena piuttosto che lo Charm

Il serpente, simbolo dell’ordine dei farmacisti.

Questo animale rappresenta il dualismo tra il bene ed il male, la fertilità (per il maschilista Freud è il potere maschile, forza sessuale e creativa) ed è anche sinonimo di conoscenza segreta, non a caso il suo legame con l’alchimia lo vede raffigurato anche nello stemma dell’ordine dei farmacisti.

Forse proprio per questa ragione non ho mai disegnato uno charm a forma di serpente: oltre che banale, mi sembra troppo spilla da camice per farmacista.

Ho preferito proporvi il tema di questo animale in modo più serpentino, quasi subdolo con una catena quindi che ricorda il suo movimento strisciante.

Mi piace molto l’idea di dire qualcosa in modo velato proprio come l’effetto vedo-non vedo. In fondo è proprio questo il meccanismo con cui la Moda è Politica e veicolo di messaggi.

La Vipera è femmina, il Cobra è maschio!

Ho riflettuto su quanto l’animale in questione viene utilizzato come epiteto o modo di dire dispregiativo sempre al femminile: “Sei unA serpe!” “QuellA Vipera” “Covare unA serpe in seno…” ed ho rivisto in questo una paura quasi atavica come quella della “dark-lady” che affascina ed uccide al tempo stesso, la consapevolezza della forza del genere femminile (in tutte le sue forme e nature) che si preferisce tenere sedata e silente.

L’ossessione per le catene serpente, per le stampe pitonate, e le  allusioni esplicite (basti pensare a “Cobra” di Donatella Rettore) nascono proprio negli anni 80 e riflettono lo spirito post-hippie provocatorio e fashion di quel periodo storico.

Il revival che stiamo vivendo negli ultimi anni (vedi le stampe di Seletti, il pitone di Gucci…) io lo vedo come un ordine perentorio verso la comunità femminile (nella sua totalità) ad osare ad esibire senza pudore un potere spregiudicato e divrtentemente esibizionista.

Il potere della Metamorfosi

Data la sua capacità di cambiare pelle, è simbolo di rinascita, una metamorfosi che abbinata alla mortalità del veleno rende il serpente ambivalente e trasformista, per gli Egizi era simbolo di eterna giovinezza, qualcosa a cui da sempre tende l’animo umano.

Per le filosofie orientali, il serpente incarna divinità o forze superiori come nella tradizione indiana in cui è il Kundalini ossia un rettile terribile per il suo veleno che alberga in ognuno di noi. L’ energia oscure di questa bestia può essere però risvegliata e dominata in modo da portare benessere fisico e mentale.

 

Mentre per la religione cristiana è il simbolo per antonomasia del maligno.

Le spire del serpente, grazie alla loro circolarità ricordano l’Infinito da cui il ciclo cosmico senza inizio o fine.

 

 

A questo punto, penso sia chiaro il fascino misto a ribrezzo che esercita il serpente su di me e perché Rosa Cipria non poteva fare a meno di questo girocollo.