News

Volevo essere la Barbie.

Volevo essere la Barbie.

A 30 anni suonati e passati, posso dirlo forte: la mia infanzia è stata segnata da bambole-bambina con cui giocavo poco e tante, tantissime Barbie con cui mi divertivo immensamente e che mi hanno insegnato a sognare…

Grazie Barbie e grazie Mattel da me ex-bimba degli anni ’90 per aver costruito con noi un sogno, averci dato la possibilità di immaginarci in tutti i modi che saremmo potute essere: lavoratrici, mamme, sexy, sofisticate…soprattutto indipendenti e con in mano non solo la borsetta ma stretto in pugno il nostro destino!

 

e grazie mamma,

per essere stata la mia prima Barbie: quella che mi portava con se’ in viaggio per lavoro e che mi ha insegnato quanto sia importante quest’ultimo e che se anche una camicia non la sai stirare alla perfezione in qualche modo si farà!

Un sogno distrutto…

Poi la società, gli eventi e soprattutto una maledetta visione patriarcale che è tornata fortemente in auge negli ultimi tempi, questo sogno ce l’hanno un po’ distrutto o per lo meno ci hanno costretto a scendere dai tacchi di Barbara per indossare il bomber-jacket di Actin Man perché per far rimanere brillanti i nostri sogni in mezzo a tutta questa merda ci vuole davvero lo spirito di Rambo!

La Barbie è stata la prima BAMBOLA DONNA truccata, smutandata, finalmente un mezzo in gradi di esprimere l’immenso potenziale di tutte le bambine che fino a quel momento erano state relegate al solo gioco di “mamme-signore” con bambole infanti.

La Rivoluzione di Barbie

La rivoluzione di Barbie è la sua incarnazione della potenzialità di una donna (hegeliana) finalmente SOGGETTO pur restando estremamente femminime: rosa acceso (non a caso lo shocking pink di Elsa Schiaparelli), fiocchi e uno stile tremendamente irresistibile da far davvero spavento a tutti i sostenitori della santa e buona famiglia TRADIZIONALE.

Purtroppo nel tempo il potenziale di Barbie è stato completamente ottenebrato dal suo stesso stereotipo: una bionda avvenente, anoressica e stupida. La bella che non balla.

Per noi, però la Barbie è stata molto di più: è stata la scintilla che ci ha stimolato a credere in noi ed in quello che volevamo o avremmo potuto fare e a farlo con i fiocchi in testa ed i tacchi ai piedi.

Io piccola Barbie moderna!

Oggi, da imprenditrice insieme al mio Ken, che è più un Ken Shiro, dico grazie Barbie perché il messaggio del tuo mood è quello che cerco di trasmettere ad ogni #rosacipriagirl:

“quello di colorarsi di rosa e di accessoriarsi per noi stesse perché benchè frivolo questo ci aiuta a stare meglio ma soprattutto a credere in noi con la stessa forza e spensieratezza di quando giocavamo con le Barbie.